lunedì 30 dicembre 2013

Scalando Kyoto

Solitudine, freddo, cuscino scomodo che non mi fa dormire, cute irritata... evvai!
Basta, decido di smuovere un po' questa situazione ed affrontare il freddo kyotese... ho voglia di perdermi!
Andando verso nord, le strade di Kyoto tendono a salire leggermente finché non si arriva all'estrema periferia, dove si è a due passi dalle montagne e la pianura si annulla completamente. Voglio respirare aria di montagna immerso nei miei pensieri, quindi prendo il primo autobus diretto a Kitaoji (lo stradone più a nord della città) e dopo 6 fermate sono lì.
La prima impressione è di zona popolare, grandi complessi in classico stile periferia, tutti uguali e poco estetici, con qualche tempietto o conbini che spunta ogni tanto.




Dopo aver salutato questo mio amico...



... ed essermi imbattuto in un piccolo cimitero...



... continuo la mia camminata verso nord.
Quello che fino a poco fa era il grande stradone (Senbon Dori), si fa improvvisamente più stretto ed inizia l'arrampicata verso i vicini monti.





L'atmosfera è molto più tranquilla, più da piccolo paese... le signore lavano la verdura sotto i porticati delle loro abitazioni, un papà (della mia età) spinge la bimba sul triciclo, mentre l'aria si fa sempre più frizzante e piena di essenza di legno di pino.

Ormai le montagne sono a 2 passi, e infatti, dopo un po', Kyoto finisce. 




Che dire, soddisfatto della camminata... ma il freddo inizia a pungere! Infatti qui la neve dello scorso giorno ancora si vede sui tetti.



Ed anche la fame si fa sentire, quindi meglio iniziare a cercare un luogo dove mangiare. Ma nel frattempo mi godo la discesa... 






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