lunedì 8 settembre 2014

I Giapponesi nei treni pt. 1

Per raggiungere Tokyo da Kyoto ci sono 4 modi: il primo è l'aereo, dall'aeroporto di Osaka (Kansai international) fino a Narita. 2 compagnie low coast, Peach e Jet Star, offrono voli a/r a volte anche a 10.000円, addirittura meno dell'autobus! Peccato che da Kyoto all'aeroporto di Osaka si spende minimo 2.000円 se non si ha il JR Pass (4.000 considerato anche il ritorno) e altri 1.000円 (2.000 col ritorno) da Narita a Ueno. In totale si spenderebbe 16.000 circa, 8.000 a tratta, più i soldi per pernottare ad Osaka, poiché le offerte più vantaggiose hanno partenze la mattina molto presto. 
Il secondo modo: il treno alta velocità Shinkansen. La tariffa standard (senza prenotazione del posto a sedere) è di 13.500円 circa, comodo, veloce (2 ore e arrivi) ma costosetto. Il terzo modo per arrivare a Tokyo è l'autobus, ma onestamente 8 ore chiuso in un autobus non li sopporto, nemmeno se prendo il notturno, difficilmente prendo sonno purtroppo. 
Un' idea da pazzi per andare a risparmio, adatta a chi ama le avventure e i "viaggi dell'odissea" (come dice mia madre) è il treno locale, anzi i treni locali (5/6 cambi), 8.000円 per 8 ore e mezza di viaggio, compresa l'attesa per i diversi cambi. 

Durante questa trasferta ho ammirato i diversi paesaggi giapponesi, dalla costa orientale alle montagne dell'entroterra, i grandi centri abitati, con i grattacieli di Yokohama, le luci di Nagoya, e le piccole città con le casette in stile anti-sisma che le rendono tutte uguali, viali alberati, giardinetti, i ramen shop, i Pachinko dalle mille luci, e così via... 
Sono anche passato sotto al monte Fuji, ma le nuvole coprivano la sommità e non ho potuto godere della vista del mostro sacro giapponese.  

Ma senza dubbio il miglior passatempo é stato l'osservare il via vai di persone che si avvicendavano nei diversi treni, questi ultimi (per la maggior parte) con carrozze stile metropolitana, dunque con i passeggeri che, inevitabilmente, si trovano ad incrociare gli sguardi e con un' ambiente più aperto e condiviso.

Ecco dunque due righe sul mio lungo e devastante viaggio di ritorno.

Dopo esser partito da Soka 草加、tranquilla cittadina poco lontana da Tokyo dove ho scroccato il letto alla mia amica, arrivo verso le 12 a Ueno 上野、una delle principali stazioni di Tokyo ed importante centro dove convogliano molti pendolari tokyesi. Veloce cambio a Tokyo Station 東京駅 e prendo il locale per Atami 熱海, ad 1 ora e mezza a sud sulla costa orientale. 



Le carrozze del treno hanno i sedili in stile metropolitana, ovvero sedili-panche appoggiate ai lati del treno... io ho decisamente voglia di dormire e la fortuna mi assiste: trovo posto all'estremità della panca dove un sostegno laterale mi permetterà di poggiare la testa e addormentarmi per una bella ventina di minuti... i giapponesi in carrozza erano davvero fieri di me, loro che sono maestri nei pisolini nei treni. Chiudo gli occhi poco dopo aver passato i palazzoni e la vivacità di Yokohama 横浜, li riapro con la costa e il mare blu che mi accoglie: la giornata é limpida, cosa mai accaduta in questi pochi giorni nella capitale, e il contrasto verde intenso dei boschi sulla costa e blu profondo del mare é una delizia per gli occhi, la nostalgia della costa cilentina si fa sentire. Anche il gruppetto di ragazze accanto a me appare notevolmente eccitato, sono in 4 con i borsoni e stile casual t-shirt / pantaloncino, avranno 22-24 anni ma sembrano delle bimbe che vedono la prima volta il mare "waa kireeee!! waa sugoooii"... la ragazza più vivace e più rotonda dirige l'orchestra, elenca il programmino e tutte le cose "fighe" che vorrebbe fare da qui a fine anno, la tipa seduta di fronte si illumina nel sentir nominare Disneyland e si auto-invita alla gita... la più caruccia, con i capelli tinti biondi a caschetto, annuisce con sorriso timido, mentre la quarta non la vedo, non parla, forse dorme, come la vecchietta al mio fianco che odora di essenza di bosco.

Dopo 1 ora e mezza dalla partenza si arriva ad Atami, che scopro essere una zona non solo di mare, ma anche famosa per le sorgenti di acqua calda (onsen)... un po' la curiosità, un po' la fame, decido di scendere per visitare il posto.












Avrei voluto mangiare un po' di pesce, ma, essendo località turistica, i prezzi sono abbastanza alti, quindi mi accontento di un riso alla cantonese preso in conbini e un caffellatte... sono le 4 circa, ho perso quasi 2 ore a gironzolare nella cittadina, non pensando che devo ancora percorrere metà Giappone in metropolitana.
La prossima tratta é la più lunga, 2 ore e 40 fino ad Hamamatsu 浜松.




Il sole ancora batte forte sul colle che sovrasta la stazione, mi godo la vista e il momento seduto sulla banchina, sorseggiando il mio caffellatte, un po' troppo dolciastro. Il treno-metro arriva in orario (non c'erano dubbi), in molti aspettano ordinatamente dietro la linea gialla il momento dell'apertura delle porte, mentre io, come al solito, mi alzo e mi avvicino all'ultimo istante, trovando ugualmente posto accanto ad una donna con vestito e tacchi (lo standard in Giappone), che non staccherà più gli occhi dal suo iPhone, ed un anonimo salary man brizzolato. Di fronte a me, sulla parte destra, un gruppetto di ragazze, stranamente molto quiete, forse assonnate...una di loro é davvero molto carina, alta, maglietta e jeans casual, capelli lunghi marroni... ogni tanto incrociamo gli sguardi e noto che é abbastanza timida e riservata, anche nel modo di esporsi con le amiche, sguardo basso come il volume della sua voce... le punte dei piedi verso l'interno completano il quadro che la rendono la tipica ragazza carina e timida dei manga.
Sulla parte sinistra, invece, un gruppetto di ventenni dall'aspetto di chi ha appena finito una partita di calcetto, mezzi disordinati, snickers distrutte e clima cameratesco... grandi risate quando si tirano fuori un paio di calze usate. Sono così diversi dai giovinotti pacati della capitale, o comunque da quell'esuberanza ingenuotta dei giapponesi di città ... questi qui sono più "grezzi", anche gli sguardi sono più furbi e meno timidi... il tipo più "figo", che mi ricorda uno dei calciatori del Cervia ai tempi del programma "campioni", per fortuna però meno tamarro, ha la pelle abbronzata stile paesano lampadato, capello laccato e lancia battute divertenti (forse) verso gli amici... tuttavia, paragonati ai tipi che si incontrano in Italia, questi ragazzotti della provincia di Shizuoka sono dei catechisti. Ma, in fin dei conti, un sottofondo piacevole che permette di non addormentarmi nonostante la papagna da stomaco pieno.

Hara 原 Yoshihara 吉原 Shinkanbara 新蒲原 Kanbara 蒲原, il nome delle località della prima tratta é pieno di 原、ovvero piane, campi, praterie... si passa anche per Fuji 富士, città che da nome al famoso vulcano che, purtroppo, é coperto dalle nuvole... é qui che scende il gruppetto di ragazze, lasciando però sola una di loro, di cui noto le "deliziose" labbra a "gatto"... non so spiegarlo quindi lascio a terzi il compito di immaginarsele... 
I ragazzotti si sono acquietati da un po' ed al loro posto entrano 3 liceali in divisa, forse sui 18, a rompere il silenzio. Uno di loro, basso, viso ancora immaturo e ciuffo in voga tra i ragazzi giapponesi che copre una parte della fronte, alterna strofe di canzoncine pop giapponesi abbastanza tamarrucce a parlantine estenuanti. Nel frattempo, per mia sventura, la donna dall'essenza di rose al mio fianco scende dal treno per far posto ad un meno profumato cinquantenne, che mi regala una buona dose di odore di piedi stanchi e accaldati... la sua pelle colorata dal sole e la divisa sporca mi fanno pensare sia un muratore, il suo stile disordinato e lo sguardo perso mi portano a fantasticare riguardo una scena di vita quotidiana, in cui lui é sopraffatto dalla moglie logorroica mentre, seduto sul divano, guarda la TV e risponde a suon di mugugni.
Dopo una 30ina di minuti di odori tonificanti, si arriva a Shizuoka 静岡 e, fortunatamente, il muratore "cambia aria". Essendo questa una grande città, vi é folto ricambio di passeggeri, gran parte scende e molti altri ne salgono, rendendo la carrozza più affollata di prima. Sulla destra mi accorgo esser seduto un angelo in divisa da impiegata, giacca, gonna e tacchi neri... l'emozione é troppa, mi giro sulla sinistra per prendere aria e ne noto un secondo, questa volta in piedi... 
Ripresomi dallo svenimento, per distrarre la mente cerco di leggere il giornale del mio vicino, aperto alla pagina del calcio, con una foto di Honda e, a pie' di pagina, annunci erotici con ragazze seminude (annunci o sezioni hot sono un must in molti giornali o riviste qui in Giappone).

Ormai sono nel treno da 2 ore, inizio il conto alla rovescia delle stazioni... Fijieda 藤枝 Shimada 島田 Kikugawa 菊川 Kakegawa 掛川... da Shimada in poi la carrozza si svuota sempre più, le uniche ad entrare sono delle studentesse, con la divisa scura da scuola media (gonne lunghe sotto le ginocchia, non corte come molte colleghe liceali), stile Hello Kitti, dai sorrisi e risate innocenti, ma tempo 2 o 3 stazioni e rimango solo sulla panca seduto assieme a 2 manager in cravatta che parlano di golf, con occhi stanchi ma espressioni molto divertite. 
Sono le 6.30 circa, il sole é tramontato da poco e il blu del cielo si fa pian piano sempre più scuro... poco prima di approdare ad Hamamatsu passiamo in mezzo a piccole località di campagna, poche casette con giardinetti ben curati circondate da campi coltivati. Il percorso fin qui si é svolto lungo una grande piana dove, se non si incrociano grandi centri abitati, a comandare sono grandi distese di coltivazioni, qualche fiume e case mono familiari. 
Capisco di essere arrivato quando intravedo i primi palazzoni, in poco tempo sono nel cuore di una medio-grande città giapponese e vengo accolto da mille insegne sui tetti dei palazzi e locali con luci e neon gialli, rossi o azzurri. Sono quasi le 7, mentre il treno si ferma in stazione penso al fatto che ho 4-5 ore a disposizione per arrivare a Kyoto prima che finiscano le coincidenze, sono consapevole di dover fare ancora numerosi cambi ma ancora non conosco alla perfezione quali saranno le diverse stazioni dove, man mano, scendere e cambiare... quindi mi fiondo subito al tabellone all'ingresso dell'edificio per fare il punto della situazione.

mercoledì 3 settembre 2014

いい思い出し



Prendi una donna che da poco ha superato i trenta, ma che non vuole ammetterlo a se stessa. Ha lo spirito di una ventenne che vuole scoprire, esplorare, provare, e la voglia di divertirsi di una diciottenne...









...prendi una città che non dorme mai, che ti emoziona ad ogni passo, ad ogni scorcio, il flusso di gente ininterrotto che ti fa sentire vivo...






...prendi una delle notte più lunghe della tua vita... una cena a base di sushi, benché il più buono mai provato in vita tua, non é abbastanza ricca di calorie per sostenerti. Prendi una delle discoteche più grandi del Giappone, migliaia e migliaia di persone riversate in migliaia di metri cubi, ragazze bellissime, sostanze stupefacenti, maschere da volpe, voglia di morire e voglia di vivere separate da soli pochi istanti...




...poi prendi un sorriso che ti blocca il battito, uno sguardo felice, profondo, vero.
Abbracci che vorresti non finissero mai, un bacio innocuo che incornicia il tutto e che non dimenticherai facilmente.




Ora mischia tutto, e ne verrà fuori un bel casino... e ricordi indelebili.