venerdì 15 febbraio 2019

La primissima bozza del mio romanzo, pubblicato da Cicorivolta Editore

Nell'applicazione ''appunti'' del mio smartphone ho trovato questo foglio, intitolato semplicemente '' 出发 '', partenza in cinese, risalente al 28 agosto 2014: 
 
Sentirsi davvero vivi. Uno degli aeroporti più grandi del mondo, sono qui, so solo il nome del luogo dove dormirò e la fermata metro "Ling Kong road 凌空". 
Mi sono salvato anche una mappa stradale, ma orientarsi tra le strade di campagna è facile come centrare la vittoria del Sassuolo, e per di più sono consapevole che non troverò più autobus alle 10 di sera. Nonostante l'ora, la metro è quasi piena, aria condizionata fredda, benché fuori non faccia caldo, anzi, forse mi sarei dovuto portare una giacchetta... 
La coppia seduta di fronte avrà la mia età, lei ha le lacrime agli occhi ma mantiene l'espressione seria, scosta le mani del ragazzo che cercano di accarezzarla ed abbracciarla... niente, non gli regala nemmeno uno sguardo. Lui deve averla combinata davvero grossa, si sarà divertito con qualche altra bella ragazzetta mentre era in viaggio di lavoro, non è cosa rara tra cinesi, anzi... dovrà farsi perdonare parecchio. Ora quello sguardo profondo, triste, deluso, punta dritto i miei occhi, senza interruzione... Mi sento in imbarazzo, ma ne sono attratto... Sembra che mi stia chiedendo aiuto, o forse è solo incuriosita dall'unico straniero in carrozza.
 
Sono quattro righe che buttai giù in una notte (2 o 3 di notte) di fine estate del 2014, steso sul letto del mio monolocale a Kyoto, quando la ferita cinese era ancora aperta e pulsante come un cuore durante un'operazione cardiochirurgica. Queste quattro righe, da lì a breve, sarebbero diventate la prima bozza del mio primo romanzo, pubblicato quattro anni dopo da Cicorivolta Editore, dal titolo:
 
Una semplice storia d'amore 
 
Tra il Giappone e la Cina si snoda un percorso carico di sentimenti, vicissitudini, emozioni tutt'altro che banali. Due ragazzi, due mondi, due culture, caratteri agli opposti che si attraggono in nome di un amore che respira, palpida e trasuda vita e passione in ogni pagina... fino all'imprevedibile, struggente finale...
 
Così l'editore descrive il mio libro... ed è vero: trasuda vita e passione in ogni pagina... proprio perché tutto ciò che racconto, luoghi, persone, emozioni, sono veri. Ho trasformato in romanzo il mio blog, per poter vivere una seconda volta le sensazioni e l'eccitazione che avvertivo durante i primi anni in Giappone... ma soprattutto, per provare a dare - povero fesso - un lieto fine alla mia storia d'amore impossibile; la stessa che ho condiviso anche qui:

La consapevolezza di un addio

Perché, in fin dei conti, sono proprio gli amori impossibili gli unici a durare per sempre.