giovedì 31 ottobre 2013

Kiyomizudera Parte 1

Forse uno dei momenti migliori per visitare questo tempio sarà quando le foglie degli alberi inizieranno a diventare gialle/rosse, proprio perché è immerso nella vegetazione, sul fianco del monte Otowa (ad est della città), e lo spettacolo è straordinario... per questo tornerò a breve, per un "Kiyomizudera parte 2".
Ma ho ugualmente goduto di questo patrimonio dell' UNESCO, sintesi di tutto ciò che è la tradizione religiosa e culturale del Giappone, ovvero un'atmosfera di quiete e armonia immersi nella natura, che nemmeno i numerosi turisti possono rovinare. Non vedo l'ora di tornarci, magari con condizioni di luce e di tempo migliori (ho beccato la pioggia), per scattare altre foto...














martedì 29 ottobre 2013

Nostalgie Italiane

I giapponesi hanno una passione platonica per la cucina italiana (e come dar loro torto), e dunque quando gli dici che sei italiano, una delle prime cose che ti chiedono è "ma sai cucinare la pasta e la pizza?". Pizzaiolo ancora non lo sono, ma con la pasta me la cavo abbastanza... e se mi chiedono di cucinare per loro, questo è il risultato:





Ho spiegato che in Italia si mangia ciascuno nel proprio piatto, ma, non avendo i nostri piatti fondi, si è preferito servire a tavola alla giapponese maniera, con piatto principale al centro e i contorni vari attorno, così che ognuno si servisse a piacimento. 
La pasta era ovviamente De Cecco, 2.5 euro 500 grammi, olio extravergine assolutamente italiano (pugliese), parmigiano reggiano a scaglie (3 euro circa) e pelati biologici della provincia da Salerno (1 euro). 
Il risultato è stato soddisfacente... portiamo in alto la bandiera italiana ;)


sabato 26 ottobre 2013

4 Settimane Dopo

Un resoconto delle prime 4 settimane kyotesi... le cose più strane e quelle che più mi hanno colpito?

  • La prima cosa che colpisce è ovviamente la pulizia, l'ordine e l'organizzazione delle strade giapponesi, dei quartieri, delle strutture in generale (stazioni, poste, uffici in generale...), le auto che brillano (ognuna ha il proprio box auto o parcheggio custodito), non esistono auto parcheggiate a più non posso affianco e sui marciapiedi come in Italia... Ma vedendo le mie varie foro, tutto ciò si nota immediatamente.

La pulizia di una normale stazione giapponese
  • Gli odori sono un'altra cosa che noti subito, molto diversi dai nostri: odore di cibo ovunque, i banchetti o i ristorantini sono davvero ovunque... non sono forti, ma comunque decisi, tutto ha una "base" di salsa di soia, fumi di cottura di pesce, carne... nessun odore di cipolla in giro, per fortuna, o di aglio! Poi ancora, l'odore del tatami (il pavimento in paglia di riso), molto intenso e piacevolissimo, l'odore di ginger (che mettono ovunque), l'odore fortissimo di cedro dei saponi e dei detersivi, e il profumo della vegetazione che si avverte anche in pieno centro e lontano dai boschi, perché si trovano davvero in qualunque strada o stradina alberi o fiori.
  • I giapponesi: sarà che sono a Kyoto, e si dice che la popolazione del Kansai sia più aperta e simpatica rispetto ai Tokyesi, ma posso davvero dire di aver incontrato solo gente disponibile e gentile: ti accompagnano direttamente in un luogo se ti perdi o non lo trovi, a volte ti salutano per strada anche se non li conosci (i vecchietti soprattutto), cercano di rispondere e soddisfare qualunque richiesta. Se entri in stretto contatto, noti subito la loro curiosità e voglia di aprirsi alle nuove cose ed esperienze, domandano, chiedono i particolari, come dei bambini. Quando si sfilano il vestito di formalità (che usano nei rapporti di lavoro o se non ti conoscono), diventano diretti e quasi ingenui, ti domandano cose che per un italiano potrebbero risultare "fuori luogo" o che non faremmo mai per pudore o perché "chissà che può pensare chi mi ascolta". Infine, sono molto diretti, non girano attorno ad un discorso, ma se vogliono una cosa te la dicono subito, magari con un po' di imbarazzo, ma te la dicono. Se gli/le stai simpatico lo capisci subito, sennò non ti considerano proprio. Se gli/le piaci, non si fanno tanti problemi, lo si capisce subito e ti chiedono un contatto o comunque agiscono.
  • I vecchietti: sono ovunque, un sacco, anche "super" vecchietti, tutti un po' curvi o, al contrario, pimpanti in bicicletta.


  • I conbini (market aperti 24/24), anche loro sono ovunque e ti salvano il sederino in qualunque ora della giornata: si trova tutto l'occorrente per sopravvivere (cibi pronti, snack, bevande, caffè, latte, saponi e accessori simili, riviste, prese elettriche, quaderni...)


  • La passione dei maschi per le tette e per i pachinko. Ogni edicola o conbini ha in primo piano riviste con donnine molto formose (cosa rarissima da trovare per strada) e relativi uomini che sfogliano interessati. Le strade invece sono piene di pachinko (tipo le sale slot di cui Milano è piena, ma illuminatissime e piene di uomini/ragazzi che fumano e giocano a queste specie di flipper/slot machine), edifici pieni di luci e lucine e cartelloni con personaggi degli anime o donne formose sorridenti, ognuno con mega parcheggio e omino all'uscita che indirizza, con manganellino luminoso, il traffico in entrata/uscita.


  • La maniacale passione per l'Italia o per la Francia: numerosissimi i locali e ristoranti italiani/francesi e negozietti di oggettistica con nomi francesi o italiani, anche se molte volte sono un po' confusi: non è raro vedere locali di cucina italiana con nomi francesi e viceversa (Osteria Italiana L'etoile de Mar...). Quando dico ad un giapponese di essere italiano, fa l'espressione "nooo ma davvero???", e partono le domande... (le ragazze italiane sono venerate dai giappo).

Panzerotti pomodoro e mozzarella + caffè (acqua sporca). ;)
  • La mia autostima sale sempre più in alto. Sarà che i giapponesi non siano proprio bellissimi e altissimi, ma ogni volta che cammino per le strade vengo sistematicamente fissato e squadrato da molte ragazze e donne (anche molto belle), che poi timidamente abbassano lo sguardo quando le noto. Che dire, ragazzi italiani, fateci un giro ogni tanto ;) 

Non avrò beccato il gruppo giusto (ragazzine più che ragazze
o donne), ma le giapponesi sono davvero belle.

  •  Ogni cosa è un cartone: cartelli pubblicitari, indicazioni, informazioni per strada e sui mezzi, con omini con le tipiche facce ed espressioni da manga.


Ma ci sarebbe troppo da scrivere... questo è quello che mi viene subito in mente. Magari aggiungerò altro nella seconda puntata, più in avanti ;)

martedì 22 ottobre 2013

Jidai Matsuri

Per farla breve, si può paragonare alla processione di sand Gerard' (prut'ttor), a parte il livello di qualità leggermente superiore...
Il Jidai Matsuri in effetti è una processione con gli abiti del passato (periodo Edo e periodo Meiji), ed è uno dei 3 maggiori matsuri di Kyoto. Parte dal palazzo imperiale e simbolicamente si dirige fuori dalla città, verso est, per indicare lo spostamento dell'antica capitale da Kyoto a Tokyo, rotta percorsa dall'imperatore a seguito della sua famiglia, ufficiali, samurai, geishe ecc...
Se ami il Giappone e la sua cultura, è sicuramente emozionante partecipare dal vivo a questo evento, ancor di più quando passano i samurai e le geishe (soprattutto)!
L'unica pecca era che dall'altro lato della strada passavano le macchine... ? ... ma si sa, l'efficienza giapponese non può mai stopparsi ;)
Best thanks to the greater photographer in Kyoto, with whom I had the honor to share this event... :)
























The photographed photographer ;)


domenica 20 ottobre 2013

Un giorno speciale


Oggi avevo in mente di fare un resoconto dei miei primi 20 giorni giapponesi, con tutto ciò che mi ha sorpreso e che di strambo ho trovato.
Ma quando ti trovi a passare una serata così bella e fuori dal comune, con il menù ordinato direttamente dalla bocca di una persona giapponese (era ovviamente tutto scritto in lingua madre, e ahimè ancora non sono bravo a leggere), in un locale così carino, parlando tra una bacchettata e l'altra in modo tanto piacevole, allora non puoi non dedicare una pagina a tutto ciò.
Il locale da fuori appare in typical japanese style, ma dentro sembra di essere in un bistrot molto più europeo che giapponese, con tavolini, bancone dove sedersi, tanto di libreria e atmosfera molto tranquilla. 
Come si vede dalla foto, a parte il pancake a destra, il resto è un vero e proprio piatto alla jappo, con zuppetta di miso, riso, e piatto centrale con diverse delizie giapponesi: tritato di carne con strisce di ginger e rapa (credo), zucca bollita, insalata, radici di loto, uovo e verdure in salsa (al centro) con sapore molto familiare, ma non sono riuscito a capire la fonte di ciò...
Non c'entra niente, ma da bere ho preso del the caldo ;)

giovedì 17 ottobre 2013

Nishiki Market

A Kyoto dicono che "non esiste cibo che non si possa trovare al Nishiki Market..." e in effetti sembra proprio così!
Il Nishiki Market è un antico mercato coperto, lungo 400 metri, in cui si vendono cibi e ingredienti tipici giapponesi di ogni tipo, dalle verdure locali al pesce fresco, da ogni tipo di alga (secca o meno) ai dolci tipici, ma ancora: spezie a perdita d'occhio, salse, infusi di the e di strane bacche mai viste, poi ovviamente i sake, liquori vari, ed innumerevoli banchetti con cibo da strada (tempura, spiedini di pesce, tofu fritto, e via dicendo...) e localini in cui sedersi.
Molti dicono che lì dentro si respiri un'atmosfera da altri tempi... io più che altro ho avuto le stesse sensazioni che provavo da piccolo quando andavo con mia nonna al mercato di verderuolo (sarà perché erano le prime esperienze nei mercati rionali), o meglio ancora qualche sagra caratteristica nei paesi lucani o per le strade della mia Milano: ovvero tanti colori, venditori che gridano a destra e a sinistra, la folla che si accalca vicino ai banchi, ed un sacco di odori invitanti e differenti tra loro.
Ho percorso 2 volte l'intero mercato cercando i "famosi" spiedini di tonno e salmone fresco, ma erano già tutti finiti... ho dovuto ripiegare su quelli di polipo, dopodiché ho preso del salmone cotto con salsina agrodolce (sempre su spiedini) e per finire un mochi alle castagne (dolcino di riso), che è stato fantastico!! 
Inutile dire che ogni cosa era fresca e preparata direttamente all'interno dei negozietti.
Insomma, è un'esperienza da provare, soprattutto se si vuole conoscere a fondo la cultura culinaria giapponese.