venerdì 16 maggio 2014

車内での cazzeggio, ovvero video random in treno

Oggi sono andato ad Osaka col treno, ma, poiché avevo tempo da perdere prima dell'appuntamento, ho preso il treno "locale" (quello che si fa tutte le fermate da Kyoto ad Osaka Umeda) e mi sono comportato da vero e proprio turista  外人 che fotografa e filma ogni cosa... qui condivido una noiosa fermata nella stazione di Takatsuki-shi.


E non può mancare la gente che dorme, un must nei treni giapponesi.



venerdì 9 maggio 2014

Ho tradito il Giappone

con il paese del celeste impero.
O meglio sono tornato assieme a lei, dopo averla tradito con il Giappone, poiché già ho vissuto 2 anni nella China-town milanese.
Fatto sta che, mentre i miei amici durante le vacanze del "golden week" se ne andavano a Kobe, o a Tokyo, o verso il sud del Giappone... io partivo per Suzhou.
E vi ho lasciato il cuore.

I momenti che ricordo maggiormente in questo ennesimo viaggio (stranamente andato liscio, senza imprevisti come accadde negli ultimi 2) sono:

In metro a Shanghai, la ragazza con le lacrime agli occhi offesa a morte col fidanzato a cui non rivolge lo sguardo, nega ogni contatto fisico e siede affianco senza rivolgere parola. Finalmente assisto ad un comportamento da "donna", dato che in Giappone sembra che esse abbiano in ogni momento un atteggiamento accomodante e che assecondino costantemente l'uomo.

Primo giorno, hotel a pochi km dall'aeroporto, in piena zona rurale. E' mezzanotte, poiché sono affamato esco dall'albergo e mi avventuro alla ricerca di un luogo dove mangiare... per fortuna, in mezzo a campi e strade a scorrimento veloce, trovo un chioschetto che vende noodles. Appena entro, chi lo gestisce, un ragazzo e una ragazza, rimane impressionato a mo' di atterraggio di UFO e mi si chiede di fare una foto in loro compagnia... manco Marlon Brando! 
Il tipo poi mi prepara davanti agli occhi i manicaretti a partire dall'impasto, con quel procedimento manuale a cui si può assistere solo nei canali national geographic. 14 yuan (1 euro e 60 circa) noodles con carne e peperoni, buonissimi! Ma non riesco a finirli perché troppi e soprattutto piccantissimi.

Prima alba, 4.30 del mattino, mi sveglio perché il personale dell'hotel e i clienti iniziano ad urlare e fumare (sembra di rivivere il Vietnam) e, anche per merito dell'eccitazione da viaggio, non prendo più sonno. Apro la finestra e assisto allo spettacolo delle prime luci pre-sorgere del sole, le campagne cinesi che piano piano si schiariscono. Bevo il mio caffè in lattina mentre guardo una imbarazzante fiction cinese in TV, doccia e via verso l'avventura.

Suzhou, la città vecchia che si è riuscita a salvare dalla colata di cemento e di modernità.










E la parte nuova, grattacieli e moderno ma con un imprevedibile rispetto dell'ambiente e del verde. La zona industriale e residenziale è coperta di verde, è circondata da canali ed affaccia su 2 grandi laghi dall'acqua limpida. 







La gente è calda, diretta, rumorosa, amichevole, furba, sincera. Ciò che hanno da dirti te lo dicono senza veli, senza giapponesi formalità. Non sono educati come i nipponici, ma il loro fare mi mette a mio agio, mi sento meno solo e più vivo. 



Il cibo. Sinceramente quello giapponese è migliore, nella mia personale classifica mondiale lo posiziono al 2° gradino, ma subito dopo metterei quello cinese. Assaggio ogni tipo di noodle, in brodo o no, mi hanno offerto l'hot pot, ovvero un pentolone dove far cuocere tutti gli ingredienti che preferisco e condirli con salse cinesi agrodolci o a base di soia, e mi hanno preparato piatti come quelli nella foto qui sotto. Ho anche l'onore di cucinare una pasta ai pomodorini in una cucina cinese... con molto successo ;)

Homemade dinner

Lei.