mercoledì 12 febbraio 2014

Odissea parte 1: Narita

Martedì 11 febbraio in Giappone è festa nazionale, quindi ho voluto approfittare del lungo weekend per organizzare un giretto a Tokyo. 
Nonostante fosse prevista molta neve nell'area di Tokyo, sabato si parte senza problemi dall'aeroporto di Osaka alle 3 del pomeriggio. Dall'alto l'intero Giappone è coperto da fitte nubi bianche, lo spettacolo è affascinante... ma, man mano che ci si avvicina a destinazione, i vuoti d'aria aumentano, l'aereo inizia a scuotersi per via dei forti venti e non la smetterà fino all'atterraggio, lasciandomi un senso di vomito indescrivibile... 
a Narita la neve è poca, ma verrò a sapere che la tormenta si è scatenata poco distante dall'aeroporto tanto da bloccare ogni treno e autobus nella tratta Narita-Tokyo. 
E fu così che migliaia di persone rimasero intrappolate lì dentro per l'intera notte, compreso me.




Ormai sono consapevole di dover dormire per terra da qualche parte, ma prima cerco un luogo dove riempire lo stomaco a sufficienza per l'intera notte... ovviamente altre migliaia di persone hanno la mia stessa idea, dunque il risultato è: file infinite di fronte ad ogni ristorante.





Dal momento che i ristoranti sono off limits, opto per il conbini... ma la situazione è peggiore! 1 ora di fila interminabile per comprare 1 misera confezione di ramen istantaneo, un po d'acqua e qualcosa per la colazione:



Finalmente riesco a mangiare...


Trovo un angolo magicamente non coperto di carne umana e mi preparo ad una notte che, a priori, prevedo insonne... per fortuna il personale dell'aeroporto passa a distribuire i sacchi a pelo, almeno questo!


Il mio letto
Mi addormento verso l'1 e riesco a dormire profondamente fino alle 3 circa, nonostante accanto a me 2 ragazze ocheggiavano in giapponese tra gridolini e "sugooooiii!!".
Ma dalle 3 fino alle 6 il sonno diventa un dormi-veglia, tra gli annunci dell'altoparlante, la posizione scomodissima (dormire per terra...) e la ragazza vicino che mi si butta addosso ogni 10 minuti... mi sveglio con il suo braccio sulla mia testa consapevole che non potrò più riaddormentarmi.

Mangio alcuni biscottini, bevo il caffè "acqua sporca", mi lavo i denti e speranzoso controllo la situazione treni-autobus... ma niente, tutto ancora bloccato.
La stazione dell'aeroporto è invasa da gente, un blocco unico di migliaia e migliaia di persone in fila in attesa della riapertura dei tornelli... stessa situazione nell'area delle partenze, tra gente in attesa del proprio aereo ed altri alla ricerca di voli ed informazioni riguardo alle proprie destinazioni. 
Sono uno zombie, vago avanti e dietro in cerca di qualcosa, di un'informazione, soluzioni... mi siedo per terra, mi rialzo, passo da un piano all'altro della struttura... 
ma ormai perdo le speranze, sono le 2 del pomeriggio e sono rassegnato a passare un'altra notte lì dentro. Dopo 30 minuti di fila, pranzo in un locale con un misero panino ed un altro caffè, ma tanto mi basta per svegliarmi e farmi venire in mente un'altra soluzione: scappare a piedi verso Narita city! Lì almeno potrò trovare un albergo o qualche treno! Fuori c'è il sole e la traversata ha qualche possibilità di riuscita...
Chiedo al personale dell'aeroporto info sulla distanza e su eventuali strade per raggiungerla, ma nessuno sa darmi notizie utili ed anzi mi sconsigliano di affrontare la camminata per via della tanta neve caduta la notte precedente. Ma pur di non passare un'altra notte in bianco e con la schiena a pezzi inizio a darmi da fare, controllo una mappa (il tratto è di circa 10 km), memorizzo la strada, mi copro per bene visto che fuori siamo a 0 gradi circa, e finalmente abbandono l'inferno Naritesco... (continua)

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