mercoledì 2 aprile 2014

Viaggio in Vietnam, l'ennesima Odissea. Parte 2: Si parte!

25 marzo
Mi sveglio dopo una lunga dormita nel mio futon, faccio colazione guardando i bizzarri programmi della TV giapponese, mi preparo e decido di fare una camminata, poiché mancano ancora molte ore alla partenza.
Consulto google map sul cellulare e decido di andare verso Kumatori... perchè il nome mi ispira!
Dovrebbe distare una 30 minuti a piedi, il tempo è nuvoloso ma non minaccia pioggia e non fa per niente freddo, quindi non perdo tempo e mi avvio.








Arrivato in questa piccola cittadina di provincia, trovo un negozio dove ti preparano all'istante il bento che desideri... mmh :D 
Mi siedo in un piccolo parchetto e pranzo mentre attorno i bambini giocano e gridano.




Mi sento rilassato! Però ora è meglio tornare in ryokan, che la strada è lunga e devo prepararmi alla partenza.





Vietnam
Il viaggio questa volta è andato liscio per fortuna. Osaka - Kuala Lumpur - Ho Chi Minh.
Ora confrontate le foto in alto e quelle che ho scattato in Giappone con queste qui sotto:









Appena arrivo mi accolgono 2 amici che mi portano a mangiare tipico vietnamita:



il cibo in Vietnam è squisito, risente molto della vicinanza con la Cina ed infatti è facile vedere noodles, riso saltato con carne e verdure facilmente reperibili anche in quei ristoranti di Paolo Sarpi a Milano frequentati esclusivamente da cinesi (i ristoranti cinesi per cinesi, per intenderci, non quelli italianizzati).



Questi noodle li ho presi in una tavola calda molto rustica, con livelli di igiene molto precari ma economicissimo: con 1 euro sei più che sazio.

Ho voluto sperimentare la vita quotidiana di un normale vietnamita, dunque ho lasciato la grande città Ho Chi Minh e ho soggiornato per 4 giorni a da Lat, una città di provincia dove i miei amici hanno un hotel in cui mi hanno fatto pernottare gratuitamente. 
Ho seguito questa famiglia nelle campagne, per far visita agli amici, sono andato a giocare a biliardo con i cugini e ho giocato con le figlie piccole, incuriosite ed eccitate alla vista di un occidentale...
Mi hanno offerto la cucina tipica del posto, il vino prodotto dalle banane, e siamo andati in un club privè, dove, tra ragazze immagine in tiro e ragazzi in camicia, per un attimo ti dimentichi di essere in mezzo alle strade dissestate e sporche, in mezzo al casino dei motorini e della gente che grida per strada dietro alle bancarelle.














L'ultima sera la mia amica ha la brillante idea di invitarmi a mangiare insieme allo zio e ai suoi amici "camorristi"... una decina di uomini, per carità simpatici (a modo loro), ma dal viso poco rassicurante che iniziano subito a brindare con del liquore locale... 1, 2, 3.... 50 volte, ogni 5 minuti, finendo in 30 minuti 2 bottiglie ed obbligando la cameriera, che è parcheggiata accanto al nostro tavolo, a riempire ogni volta i bicchierini; ogni qual volta si allontana da noi, urla selvagge la fanno correre immediatamente per servire i maschi assetati. Dopo qualche brindisi decido di arrendermi, il mio fegato non è ai loro livelli, ma a loro questa decisione non è gradita, mi "costringono" a farne altri 2, finché mi svesto dall'atteggiamento composto e me ne frego dei loro sguardi indagatori...
arriva un nuovo amichetto, che subito mi stringe la mano e mi chiede un brindisi di benvenuto, io rifiuto (cortesemente) ma evidentemente questa cosa non va giù allo zio della mia amica, il quale ha organizzato la cena: dice qualcosa nell'orecchio di lei, quest'ultima si gira verso di me e mi dice "possiamo anche andare ora..."

30 marzo
Alle 17.30 ho l'aereo per Taipei, scalo per arrivare ad Osaka. Parto alle 9.55 dall'aeroporto di Da Lat ed arrivo ad Ho Chi Minh, dove aspetto fino alle 15.30 circa finché non apre il check in... arriva il mio turno, e scopro che c'è un problema... un gravissimo problema!!

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