Basta, decido di smuovere un po' questa situazione ed affrontare il freddo kyotese... ho voglia di perdermi!
Andando verso nord, le strade di Kyoto tendono a salire leggermente finché non si arriva all'estrema periferia, dove si è a due passi dalle montagne e la pianura si annulla completamente. Voglio respirare aria di montagna immerso nei miei pensieri, quindi prendo il primo autobus diretto a Kitaoji (lo stradone più a nord della città) e dopo 6 fermate sono lì.
La prima impressione è di zona popolare, grandi complessi in classico stile periferia, tutti uguali e poco estetici, con qualche tempietto o conbini che spunta ogni tanto.
Dopo aver salutato questo mio amico...
... ed essermi imbattuto in un piccolo cimitero...
... continuo la mia camminata verso nord.
Quello che fino a poco fa era il grande stradone (Senbon Dori), si fa improvvisamente più stretto ed inizia l'arrampicata verso i vicini monti.
L'atmosfera è molto più tranquilla, più da piccolo paese... le signore lavano la verdura sotto i porticati delle loro abitazioni, un papà (della mia età) spinge la bimba sul triciclo, mentre l'aria si fa sempre più frizzante e piena di essenza di legno di pino.
Ormai le montagne sono a 2 passi, e infatti, dopo un po', Kyoto finisce.
Che dire, soddisfatto della camminata... ma il freddo inizia a pungere! Infatti qui la neve dello scorso giorno ancora si vede sui tetti.
Ed anche la fame si fa sentire, quindi meglio iniziare a cercare un luogo dove mangiare. Ma nel frattempo mi godo la discesa...